Io Le Chiamo Serpi

05.04.2013 12:54

Errare è umano, si dice. Mai frase fu più sacrosanta, siamo d'accordo. Ma un pò come si dice che una società si giudica dal modo in cui tratta i propri animali, così io sostengo che è la gestione, dei propri errori, che permette di valutare le persone. C'è chi gli errori li commette con dignità, coerenza, e perchè no, personalità;  e poi ci sono le serpi. Una fetta sempre più abbondante delle persone che vedo attorno la si può classificare facilmente nella seconda categoria. Le serpi sono persone che sempre e rigorosamente: vivono, agiscono, respirano, si nutrono, si riproducono, e fortunatamente alla fine anche muoiono, nel buio. Nell'ombra. Criature che strisciano viscide negli spazi stretti lasciati, anche solo per un attimo, incustoditi. Le serpi, sono quelle che colpiscono alle spalle, o, che se lo fanno frontalmente, lo fanno solo ed esclusivamente quando qualcun altro vi ha fatto già precedentemente un foro nello scudo. Le serpi ti legano i piedi fino a farli andare in cancrena, poi si stringono attorno alla femorale, poi si allacciano in vita togliendo il fiato, e poi ti stringono il cuore, fino a farlo scoppiare, e poi saltano un giro, perchè prima ti cavano gli occhi e ti otturano i timpani, e poi tornano giù, attorno alla gola, per soffocarti. Le serpi sono coloro i quali ti devono una verità, ma non te la dicono. Te la raccontano involontariamente ( o forse no ) in piccole ed implicite informazioni quotidiane. Vipere, nello specifico. Non ti staccano la testa, come un leone, ma ti mordicchiano in un punto qualsiasi, finchè il veleno sale, sgorga nelle arterie, e poi ingorga le vene. Lasciandoti agonizzante, claudicante, esausto e devastato. Ma soltato in ultimissima battuta ti concedono il lusso di rimanere semplicemente e beatamente morto. Le serpi sono quelli che non corteggiano una ragazza, ma la fanno amica, la riempiono di consigli, di belle parole. Le impartiscono lezioni. Ne stimolano le opinioni. Le trasmettono valori. Ma aspettavano il momento di tenderle il pesce dal momento in cui le hanno teso la mano per presentarsi. Le serpi sono quelle che non ti lasciano, te lo fanno capire. Le serpi non ti abbandonano però mai veramente del tutto, piuttosto costringono te alla fuga, e piuttosto ti spingono alla fuga da una psichiatria. Ti attaccano il cervello, fanno saltare le sue connessioni, vogliono manipolarlo, raggirarlo, giocarci, pranzarci, per poi alla fine soggiogarti. Le serpi non bussano mai alla tua porta, ci strisciano sotto quando vai a letto, o quando più lo desiderano, ma devono desiderarlo sempre, solo, e soltanto loro. Le serpi sono ex che tornano per confonderti. Non escono mai dalla tua vita strisciando come sono entrate però, al ritorno sfondano sempre la porta. Le serpi non le vedrai mai camminare mano nella mano con il proprio nuovo fidanzato davanti ai tuoi occhi, gliela lasceranno fin quando non ti volti un attimo, affinchè tutto il mondo possa saperlo, persino fabri fibra: tranne te. Le serpi non mettono mai "mi piace" alle foto della tua ragazza. Aspettano che lei ti lasci, o che tu la lasci, per farlo. Mentre tra una leccata di ferite e l'altra, dichiarono di essere dalla tua parte. Le serpi sono l'antitesi della nobiltà d'animo. Ciò che può stimolarne "lo sfizio", va attuato e punto. Che a qualcuno possa far male, pazienza. Che ciò che viene detto non possa essere attuato, pazienza. E non importa se sappiano, che tu lo sappia, le serpi vivono di omertà e non curanza. Che le promesse non possano essere mantenute, pazienza. Che vengano promesse lo stesso, se può soddisfare la propria viscida perversione rettile. Le serpi non abbandonano il tuo quotidiano solo perchè non abbiano buoni motivi per restarci, se a loro va, sceglieranno di tormentare, a vita, la tua vita. Gli va, il resto non conta, il resto sono solo cazzi tuoi. Le serpi o le pesti, e o le infilzi, e come si deve, o le troverai sempre a strisciare tra i piedi per farti inciampare. E aspetteranno il momento che tu sia più stanco, e che il tuo equilibrio stia vacillando.
Allora signori miei, in 22 anni di esperienze rettili di ogni tipo, sono arrivato alla conclusione che ben venga la crudeltà nel mondo, ben venga la cattiveria spiazzante, ingiustificabile ed irriverente. Ben vengano le stragi e gli strazi. Ben vengano l'indisponenza, la violenza, la scostumatezza, e la prepotenza, se l'alternativa è una serpe. La morte non è uguale a se stessa in ogni forma. Io voglio morire sbranato da un leone, non mordicchiato da un serpente. Ed è proprio riuscire a capire questa differenza fino in fondo, che traccia la linea di distinzione tra un mammifero ed un rettile, un mollusco, un invertebrato: La Dignità. Che per quanto una serpe possa stringersi attorno, non riuscirà mai ad estirparti, quado ce l'hai, o quando scegli di rivendicarla. La potenza celestiale del poter dichiarare con certezza di essere qualcuno, una qualsiasi cosa, ma comunque pur sempre QUALCOSA! E qualcosa di sempre, indistintamente, inconfutabilmente uguale, ed uguale a se stessa. Essere qualcuno, non nel senso di occupare posizioni di particolare rilievo, ma di essere qualcuno inquanto se stesso, inquanto QUELL'essere, e nessun altro, e nient'altro. Con  tutto e con tutti, con belli e con brutti, con mafiosi o con preti, con ricchi o con poveri, con uomini, donne, anziani, bambini, piante, animali, oggetti. Qualcosa nel mondo di ben definito, che lo noti, perchè lo noti, violentato dai moti, e dalla forza estrema della luce dei raggi del sole. Quella che le serpi, sul proprio volto, non avranno mai.

 

A.F.  

Mantieni sempre la luce accesa, e non potranno mai farti del male. Contrapponi la luce al loro buio. Contrapponi nobiltà d'animo, ideali, valori. E li annienterai. Perchè sono campi di battaglia in cui sono disarmati.

 

citazione attinente al post di oggi:

"E a un certo punto saranno tutti amici tuoi, diranno di amarti per quello che sei, vorranno solo privarti di un pezzo di quello che hai" (J-Ax)

Indietro

Cerca nel sito

N.I.P.E.S., il blog di Andrea Falco © 2014 Tutti i diritti riservati.