Presunta Presunzione
28.06.2014 17:01Che dire, ne è passato di tempo dall'ultima volta. Non so sinceramente perchè abbia scelto di lasciare questo blog ad invecchiare così a lungo. Mancanza di tempo forse, più probabilmente di ispirazione, ma se ciò che lo ha ispirato sono i 365 giorni precedenti alla sua apertura, tutto sommato possiamo dire che è stato meglio così.
Negli ultimi mesi sono aumentati a dismisura i miei impegni e proporzionalmente a loro la mia fredda e distaccata disillusione. Non ho mai smesso di pensare, riflettere, mettere a fuoco e torturarmi, questo no. Ho solo smesso di scriverne, forse perchè l'operosità concreta toglie spazio alla magia e all'immaginazione, forse perchè tutto ciò che un tempo mi accendeva, ora non mi colpisce più.
Spesso, ai più risulto odioso, me ne rendo conto. Io credo che alla base ci sia un fattore tanto semplice quanto complesso, che io chiamerei incomunicabilità. Qualcuno sostiene che io sia bravo a scrivere e ad emozionare, ed io giuro che non so se questo possa essere vero. Ciò che mi riconosco invece, è al contrario un'immane difficoltà nel comunicare, non tanto i miei concetti, quanto le mie emozioni di fondo. Mi trovo sommerso tra imbarazzanti fraintendimenti quotidiani, sembra che quando spenda due parole casuali, chi mi ascolta riesca ad emetterne giudizi definitivi o assiomi inappellabili. Altresì, se mi lascio andare a degli sfoghi sentiti, con dentro tutto me stesso e quanto di più vero e profondo ci sia compreso nel prezzo, mi ritrovo contraccambiato da una dozzina di banalità da quattro soldi e magari anche qualche sguardo perplesso e disinteressato di contorno. Vedo presuntuosi accusarmi di presunzione, vedo gente inutile accusarmi di inutilità, vedo gente stupida cercare di darmi lezioni intelligenti, e soprattutto gente che ostenta il proprio sapere, ma che però non dà me alcuna possibilità di dimostrare di saperne altrettanto, facendo inoltre notare che qualora fossi all'altezza, non interesserebbe ugualmente a nessuno.
Eppure sono più i "Presuntuoso!" che mi becco, dei "buongiorno". E' sempre questo che mi ripetono ed io vi giuro che proprio non capisco. Sono forse presuntuoso perchè ho voglia di emergere e dare un senso ai miei sacrifici?! Perchè tanto che amo e sogno ad occhi aperti di riuscire in ciò che provo a fare mi dimostro eccessivamente orgoglioso e felice quando realizzo qualcosa che dà un senso alla mia giornata?! Perchè forse ho mangiato tanta di quella merda davanti a labbra ghignanti ed occhi divertiti che oggi mi permetto di diffidare dal prossimo e sbattermene le palle della gente?!
Il mondo non ti ascolta, ride e non ti crede, parla e non ti sente. E allora si, forse sono presuntuoso, perchè se le collettività accantonano il singolo, solo il singolo può rivendicare la sua esistenza e la sua voce. Se non mi date credito me lo prendo io. Se non mi ascoltate parlerò da solo, se non mi rispettate innalzerò oltre modo la mia considerazione di me stesso. Perchè ho qualcosa da raccontare e sento dentro forte come un pugno nella bocca dello stomaco l'esigenza di farlo, e se non volete ascoltare scrivo, se non volete leggere mi tatuo e se alla mia retorica preferite i pokemon o i tribali, i pesci, le stelle e le tartarughe, allora mi inventerò qualcos altro. Se nessuno crede in me, allora dovrò farlo io, anche il doppio del dovuto. Ma io non rinnego ciò che sono, non lo faccio al cospetto di nessuno, perchè a voi super-eruditi anche Manzoni l'ha insegnato: c'è un 5 di maggio che Napoleoni e straccioni ci rende tutti uguali, ed io non voglio morire in silenzio, e se vi sembrano deliri di onnipotenza ancora una volta non capite ed esorto a distinguerli da queste, che io chiamo rivendicazioni di esistenza.
Ma voi la sapete la differenza tra l'amore ed equitalia? Ve la spiego io.
Il primo si giura, si promette e si rinnega a piacimento, ed a seconda del proprio vigliacco interesse. "Poggiati a me se vuoi, ma poi quando mi sposto sono esclusivamente cazzi tuoi."
La seconda va per cifre e per date, scadenze e ricorrenze. E' presenza e non assenza, oggettività contro relatività, regola contro anarchia, verità contro ipocrisia: io francamente non mi gratto la testa se non mi prude, e non ballo se non sento la musica. Io credo solo ad Equitalia e non credo proprio nell'amore, mi affido al massimo al mio amor proprio.
———
Indietro