RAYDEN (One Mic): "Behrami persona umile e speciale, Napoli la sua tappa più importante"
29.04.2014 14:17ARTICOLO USCITO PER RAFFAELEAURIEMMA.COM, ECCO L'ORIGINALE - > https://www.raffaeleauriemma.com/interviste/esclusiva-rayden-behrami-persona-umile-e-speciale-napoli-la-sua-tappa-piu-importante-il-suo-futuro-in-azzurro-sta-benissimo-ma-8325
Marco Ricchetto all'anagrafe, Rayden il nome d'arte. Un nome sacro per i cultori del rap italiano, genere che vive oggi la sua epoca di maggior splendore dal punto di vista del seguito e delle risposte del mercato. Una carriera più che decennale la sua, iniziata con i suoi "fratelli non di sangue" Raige ed Ensi con i quali compone la crew "One mic" per proseguire poi con una lunga strada da solista che l'ha portato alla firma con l'etichetta "Tempi duri", attualmente un assoluto colosso del black made in Italy. Un nome che da oggi verrà ricordato con maggior affetto anche dai tifosi azzurri, perchè in "RAYDENEIDE", sua quarta fatica discografica da solista, uscita il 28 gennaio proprio per la label di Fabri Fibra, è presente una traccia particolare, dal titolo "ho un amico", che il rapper torinese ha dedicato al suo grande amico Valon Behrami. La redazione diRaffaeleAuriemma.com l'ha contattato in esclusiva per sapere di più su questa sua amicizia con il gladiatore del centrocampo del Napoli. Parlare di calcio con Rayden poi, si è rivelata cosa di grande interesse: il rapper torinese ne ha dimostrato una competenza notevole.
Raccontaci di come hai conosciuto Valon Behrami e di come questa vostra amicizia si è consolidata nel tempo al punto tale da arrivare a dedicargli una canzone così colma d'affetto.
"Tutto è nato nel 2010, quando Valon era ancora al West Ham. Ho un grande seguito in Svizzera, soprattutto a Lugano, dove mi reco spesso per dei concerti. Conobbi lì un ragazzo che, il mondo è davvero piccolo, aveva giocato a calcio con Valon ai tempi delle giovanili. Questo ragazzo 'condivise' sulla sua pagina di un social network il video del mio singolo "Nient'altro", che uscì proprio nel 2010. Tra i vari commenti che ottenne il suo post, ce ne fu uno in particolare, firmato proprio da Valon Behramiche gli scrisse: "Grande, anche tu ascolti Rayden ed i One Mic!". Lo aggiunsi immediatamente alle amicizie e iniziammo così a sentirci e tenerci spesso in contatto. Quando tornò in Italia e passò alla Fiorentina iniziammo anche a vederci. Ho una grande passione per il calcio e lui, dal canto suo, ne ha altrettanta per il rap, anche italiano, di cui vi assicuro sa davvero tanto. Avevamo talmente tanti argomenti di cui discutere che siamo diventati presto amici. Io sono quasi sempre in tour ed un calciatore non ha così tanto tempo libero, però ci vediamo ogni qual volta lui viene a giocare a Torino, oltre che d'estate e nelle vacanze di Natale".
Tutti conosciamo Valon come un vero e proprio guerriero: la sua grinta e la sua tenacia sono le sue caratteristiche principali sul campo. Cosa, invece, ti ha colpito maggiormente dell'uomo Behrami fuori dal rettangolo di gioco? Ci racconti un aneddoto in particolare?
"Behrami avrebbe tutti i motivi per eleggersi ad esempio vivente di chi tra tante difficoltà ce l'ha fatta, nella vita e nella realizzazione del suo sogno: diventare un calciatore professionista di grande livello. Tuttavia, non ha mai fatto pesare a nessuno questa cosa. La sua umiltà, la sua semplicità, il suo essere rimasto sempre se stesso, danno l'idea di quale caratura sia la persona di Valon Behrami. Un aneddoto? Un'estate era di ritorno da una vacanza a Chicago e ci raggiunse in un disco-pub milanese, per poter assistere ad un nostro concerto e trascorrere un po' di tempo con noi. Non era una data di cartello, ma un piccolo concerto in un piccolo club, di certo non uno di quei luoghi esclusivi che frequentano abitualmente i calciatori: ma lui era ugualmente a suo agio, tra tanta gente comune, come uno qualsiasi dei nostri fan".
Cosa hanno rappresentato Napoli ed il Napoli nella carriera, ma anche nella vita, di Valon Behrami?
"Il Napoli è un top club, soprattutto, è un nuovo top club, ovvero una fenice risorta dalle ceneri: fare parte di un progetto all'apice della sua crescita, proprio negli anni dell'apice della propria carriera, è il massimo che possa capitare ad un calciatore. Valon mi ha raccontato dell'amore senza freni che la città ha nei confronti della propria squadra. Mi ha detto che come a Firenze, a differenza delle altre piazze dove era stato ossia Genova, Verona, Roma e Londra dove c'è più di una squadra in città, si sente molto di più l'affetto perchè tutti sono dalla tua parte. La differenza però, è che Napoli è una Firenze elevata all'ennesima potenza. E' sicuramente difficile per lui fare vita mondana a Napoli, ma l'affetto dei tifosi è impagabile e non comparabile con qualsiasi altra esperienza abbia vissuto in carriera".
Una curiosità: lo prendi Valon al Fantacalcio o per i troppi cartellini non conviene?!
"Quest'anno me l'hanno soffiato (ride, ndr)".
Molte delle tue canzoni hanno riferimenti al mondo del calcio, sappiamo della tua grande passione per questo sport. Ci sveli la tua fede? Granata o Bianconera?
"Non sono un tifoso. Amo talmente tanto il calcio in tutte le sue sfumature tecniche e non, che trovo la fede per una squadra qualcosa di riduttivo rispetto alla passione viscerale che si può nutrire per tutti gli aspetti di questo gioco. Tutta la mia famiglia è Juventina, mio nonno però era del Toro ed ho seguito maggiormente la sua scia: simpatizzo granata, ma se la Juventus vincesse l'Europa League qui a Torino non potrei che essere felice".
Ma questo Napoli targato Rafa Benitez, un po' genio e sregolatezza, a te piace? Cosa manca per quel decisivo salto di qualità che qui aspettiamo ormai già da un po'?
"E' una squadra che nella sua follia mi diverte, immagino che non possa essere sempre così anche per i tifosi. Mi piace il calcio spregiudicato e questa squadra ne è sicuramente la maggior esponente nel nostro campionato. Credo che al Napoli manchi un difensore centrale di quelli veramente top, come un Thiago Silva ad esempio. Ho letto tanti commenti negativi sui difensori azzurri, specie su Britos e Fernandez, ma io non credo sia colpa loro. Sulla stagione hanno pesato gli infortuni dei terzini che sono fondamentali nelle diagonali e soprattutto credo sia il gioco estramemente offensivo, con le quattro punte, che espone i centrali difensivi a troppi rischi".
C'è un calciatore del Napoli che stimi particolarmente ed uno invece di cui ti ha parlato più spesso Valon?
"Per quanto riguarda me, c'è Mertens che mi fa impazzire! Lo seguivo dai tempi di Utrecht e Psv, quando giocava in Olanda ed in Europa League. Trovo che sia un giocatore straordinario e che ha avuto un ambientamento veloce ed un impatto devastante in un campionato complicato come la serie A: l'anno prossimo farà comodamente almeno 15 gol. Sono un grande fan anche di Insigne, da cui mi aspettavo un po' di più, ma che secondo me è fortissimo, soprattutto nel cambiare le partite subentrando in corsa come gli faceva fare Mazzarri. Poi trovo che nel Napoli giochi un fuoriclasse, vale a dire Higuain, di cui, tra le tante qualità, ammiro la capacità unica di controllare e difendere il pallone, fondamentale di cui è il numero uno assoluto in Italia. Valon ha un bellissimo rapporto soprattutto con i compagni di nazionale, una volta sono stato a cena con lui ed Inler.Ho letto dei problemi avuti in seguito alle dichiarazioni dell'agente di Gokhan ("il mio assistito gioca meglio se in coppia con Jorginho" ndr) ma non ho avuto modo di parlarne con Valon, per quanto ne so io sono grandi amici. Aveva un rapporto eccezionale anche con Paolo Cannavaro".
Citavi Cannavaro. In città si dice spesso che la rivoluzione di Benitez porterà all'addio, presto o tardi, di tutti i cosiddetti "Mazzarriani". Tra loro potrebbe esserci anche Valon...
"Quelli sul suo futuro sono discorsi personali e che dipendono da tanti fattori. Ad esempio, a 29 anni, un calciatore comincia a far maggiore attenzione alle proprie scelte perchè a differenza di un ventenne sa che avrà sempre meno contratti da firmare da qui alla fine della propria carriera. Quello che posso dire però, è che Valon sta bene e non credo chiederà mai di essere ceduto, quelle sono valutazioni che tutt'al più farà la società. Valutazionii, che soprattutto farà il tecnico. Benitez ama dare una sua impronta forte, alle proprie squadre; a circondarsi dei suoi fedelissimi e di gente che ha già allenato in passato. Sta a lui decidere se e quanto vorrà rivoluzionare ancora il Napoli, ma non credo sia un caso che lui tenda ad allontanare i leader dello spogliatoio, vedi Cannavaro, Materazzi all'Inter e da lì in giù...".
Sembra quasi che tu sappia già qualcosa sui piani futuri del Napoli!
"No assolutamente, non sono cose a cui posso rispondere...".
Cambiando decisamente argomento, sul tuo collega ed amico Clementino?
"So che a Napoli è praticamente un idolo assoluto. Ha avuto un'esplosione pazzesca negli ultimi due anni. Credo che lui sia assolutamente geniale nella comunicazione e nel lavorare e giocare con se stesso: il suo modo di gestire i social network, postando del materiale sempre simpatico ed originale, è da prendere come oggetto di studio per tutti noi".
Intervista a cura di Andrea Falco
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