Ricordare è l'arma in più (la fine di un'era)
08.03.2014 23:07E' facile oggi offrirmi da bere, la gente fa quasi a gara per farlo.
La vita si mostra spesso follemente imprevendibile, una compilation di eventi a random. Ma se poi scavi nel dettaglio con la mente aperta a tutte le possibilità di interpretazione, ecco che troverai anche più di un filo conduttore a ciò che quotidianamente ti sembra di vedere come un insensato caos infernale.
Si dice che non esista più la meritocrazia, quando da un certo punto di vista, io trovo che questo mondo proprio "meritocratico" lo sia fin troppo. La gente ti sta attorno quando ha un motivo per farlo, quando sente che tu ne abbia il merito, partendo da un concetto di considerazione di sè ingiustificatamente spropositato. Non conosco persone disinteressate, le persone danno per poi prendere, e prendono per poi non restituire.
Cos'ha da dare uno "sfigato" alla pancia perennemente affamata di questa società aspirapolvere? Proprio nulla. Succede cosi che Quando ti gira male hai il vuoto attorno.
Facci caso, si offre da bere a chi ha più soldi di te, difficilmente vedo farlo nei confronti di chi ha sete e davvero non può permetterselo. Chi è sofferente, chi si piange addosso, chi verte sotto un'aura negativa, non interessa mai a nessuno. Alla gente piacciono i vincenti, quelli che le azzeccano tutte, che sorridono sempre e non hanno frustrazioni, ed è forse proprio per mettere da parte le proprie che ci si circonda sempre e soltanto di gente che non ha insuccessi, per poter per un attimo dimenticarsi dei propri.
Quando sei in una serie negativa ed ad esempio fai una scelta sbagliata, le conseguenze le paghi sempre da solo. La gente ti guarda in quel caso con un fare saccente, sospettoso, diffidente, freddo. Come se ti giudicasse, ti si ponesse dinanzi su di un piedistallo, come se avesse appunto la presunzione di giudicarti ed eventualmente non ritenerti alla propria altezza.
Non sono diverso, non sono meglio di loro. C'era una ragazza, ad esempio, che per un lungo periodo mi fu totalmente indifferente nonostante mi cercasse. Piangeva per un altro, aveva un fare persecutorio, sconsolato, fantozziano, una sfigata. La stessa, mesi dopo, divenne un'istituzione del by night: alcool, sorrisi, abiti corti, uomini al seguito, amicizie "importanti"... tutt'a un tratto interessante, una bomba per me, all'improvviso... ma era sempre lei! Era la stessa persona, con lo stesso patrimonio genetico... e gli stessi occhi. No, questi ultimi a pensarci meglio, un po' diversi lo erano in effetti: più furbi, più vispi, più esperti, piccoli e perennemente sul chi va là, quelli di chi ha visto fiumi di gente varcare la soglia e voltare la faccia, e che adesso ha finalmente le credenziali e la credibilità di chi può "permettersi" di scegliere per sè, senza se e senza ma, senza più dover mendicare con scarsi risultati la solidarietà e le briciole altrui.
Li aspettavo al varco, l'ho sempre detto. Purtroppo però sono fatto così: quando va male mi devasto, quando mi va bene dimentico e perdono, tutto.
Avete idea di quanto terapeutiche possano essere queste bambole di pezza senza valore umano e dalla sessualità pronta all'uso, stile fast food, quando hai il cuore straziato per una donna?
Chissà dov'erano, anzi lo so. Non esiste gente disposta a curar ferite, loro sono per le esperienze forti e le grandi avventure, anche loro si danno ai vincenti, ai sempre sorridenti, non di certo a chi piange e si lamenta, a chi si chiude nella propria sofferenza. A chi vuoi che interessi un uomo con la testa bassa?
Non è spavalderia, anche perchè non vi trovo nulla di gratificante, ma oggi, e credetemi, mi tocca di tanto in tanto respingere avances esplicite ed annullare appuntamenti prefissati, se non altro per riuscire a concedermi il diritto naturale ad un fisiologico periodo refrattario tra l'una e l'altra.
Perchè quando ti gira bene tornano tutti, perchè i successi, proprio come gli insuccessi, derivano l'uno dall'altro in sequenza automatica. Non interessa a nessuno chi e come sei, conta piuttosto quante e quali esperienze tu abbia fatto. Vincere aiuta a vincere, un curriculum con posizioni di prestigio garantisce una nuova assunzione, le donne, allo stesso modo, ti vogliono a letto dopo che ti ci hanno visto o immaginato con qualcun altra. I perdenti vincono solo nei film, i tirocinanti restano tali a vita, chi gira sempre da solo, o sempre con la stessa, non se lo alza nessuno.
Oggi che tutto mi gira per il meglio, oggi che ho un mare di gente attorno, oggi che improvvisamente mi scopro non so come un presunto fenomeno di sex appeal, più che godermi la serie positiva, resto colpito dal confronto con un recente passato così paradossalmente e diametralmente opposto.
Ci tenevo a pubblicare questo post per dare (dopo quella sostanziale ed ufficiosa, vecchia ormai di qualche mese) una chiusura ufficiale al periodo più buio della mia vita. Non fraintendetemi, sono consapevole che è proprio "quando sembra finita che incomincia la salita", ma questo non mi fa paura. La gente talvolta pagherebbe oro per riuscire a togliersi dalla testa i propri errori, i propri giorni peggiori, i propri periodi bui (non io, se ricordate questo post sullo stesso concetto ma dal punto di vista opposto - > http://www.nipes.it/news/trecentosessantacinque/). Solo chi ricorda da dove è partito può riuscire ad arrivare dove vuole, e non dove capita.
Non capiscono che ricordare tutto e fare tesoro del proprio vissuto, nel bene e soprattutto nel male, è sempre e comunque un'arma in più.
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