Se fossimo più cerebrali e meno celebrativi?!

19.03.2013 20:25

Che possiate accusarmi di incoerente anticonformismo. Che possiate trovarmi fuori luogo, fuori tempo, fuori di senno. Che possiate definirmi cinico, pesante, oppure frustrato, polemico. Che possiate fare come vi pare, io queste ricorrenze annuali poprio non riesco a sopportarle. Se sono rimasto in silenzio il 14 Febbraio e l'8 Marzo. Se ho cercato di spiegarmi perchè gli innamorati debbano farsi gli auguri per il fatto di esserlo. Se mi sono sforzato di individuare il confine logico tra il ricordare delle vittime e festeggiare di averne lo stesso apparato genitale (manco gli ebrei canalizzassero tutte le circoincisioni nel giorno della memoria). Se finora ho arrestato qualsiasi rigetto ideologico sul nascere: oggi non riesco proprio a concepire quale motivo possa giustificare una festa della fertitlità e del potere concezionale maschile. Festa del Papà, parliamone. Sarebbe lecito festeggiare anche due volte l'anno se nel dizionario alla parola papà trovassimo la descrizione del mastro Geppetto umile servtore di Dio, che sotto una grotta riceve quello che è tenuto a credere sia il figlio del padre eterno, e non un embrione capitato accidentalmente nel ventre di una donna della quale non avrebbe potuto dubitarne la verginità. Ebbene con la stessa umiltà se lo prese in cura e gli insegnò il necessario per divenire un uomo, certo non era troppo difficile formare il figlio di Dio, ma era difficile farlo con quella dedizione ed abnegazione. Per ora abbiamo parlato di leggende, perchè non faccio mistero se non di essere ateo, quanto meno di essere agnostico. A questo punto allora mi sono preso la briga di consultare un dizionario, e come immaginavo, cercando la parola "papà" non ottieni un gran che dal momento che per PAPA' si intende semplicemente: voce infantile e famigliare per indicare il padre. Mi sembra dunque ovvio che la parola da cercare sia un'altra a questo punto, e consultando la parola "Padre" ho trovato: 
 

1.l'uomo che ha generato dei figli

2. titolo di rispetto che si dà ai religiosi, specialmente ai frati

3. maestro, iniziatore; chi ha aperto la via alla scoperta di qualcosa

mi piacarebbe analizzare questi punti, e permettetemi, di farlo senza seguirne l'ordine.

2: partirei da questo punto, che è forse il più comico. Ho già spiegato la mia posizione nei confronti della religione, ma quando leggo certe cose, più che scettico, rimango offeso. Offeso e mortificato da come e quanto ci si possa prendere burla della mia intelligenza. Per essere dunque un follower di Dio, io dovrei mostrare la mia gratitudine ad uomini di dubbio valore e dubbia provenienza per il diritto decisionale che gli ha permesso di elevarsi, loro, carne ossa e peccato come chiunque altro, a una sfera trascendente e trascendentale che riconoscergli, al contrario di come sostiene chi ha orientamento religioso differente dal mio, significherebbe fare un torto alla stessa immagine di Dio, oltre che alla già citata e precedentemente umiliata intelligenza. Ma qui aprirei discorsi di millenaria irrisoluzione, e quindi mi fermerei ad un sorriso ironico e spontaneo.

3: Qui parliamo di padre fondatore. Questo è forse il punto che mi piace di più tra quelli proposti nella definizione del termine "Padre". Gli esseri umani sono automoboli di scarsa resistenza ed incostanti prestazioni, lanciate senza pedali e senza servosterzzo lungo un autostrada da mille corsie ma un unico senso di marcia. Chiunque può percorrere qualsiasi centimetro in qualsiasi momento, ma deve centrarne uno e soltanto uno su una linea orizzontale immensa, e se non era quello giusto, potrà solo sperare di indovinare il prossimo, perchè non potrà mai più far ritorno a quella zona della carreggiata. In un contesto del genere il massimo che un conducente può fare è lasciare in qualche modo il segno di una sgommatta, lanciare una cicca consumata di sigaretta dal finestrino e sperare che il passante successivo non la spazzi via, perdere una goccia di olio dal motore e pregare affinchè ne resti almeno il più pallido alone sull'asfalto. Essere maestri, fondatori, iniziatori, di qualcosa che resti, è la più grande missione che un uomo potrà perseguire nel suo breve viaggio, e chi ci riesce, chi passa alla storia, chi trasforma indiritteramente la mortalità in immortalità, che venga festeggiato ogni giorno.

1: Aspettate un attimo... forse ho letto male. No. Dice davvero L'UOMO CHE HA GENERATO I FIGLI. Adesso, senza dati alla mano, senza cultura statistica di alcun tipo, lanciamo un paio di stime del tutto improvvisate. Facciamo che al mondo esistono circa 4 miliardi di persone. Mi sembra che ci siano più donne che uomini, ma non ne ho alcuna certezza, e non ho certo voglia di aprire google per scoprirlo, fin dal principio ho spiegato che su questo blog non mi interessa di essere GIUSTO, mi basta di essere e basta. Quindi dividiamo la popolazione mondiale in due e facciamo che su 4 miliardi di persone, 2 miliardi saranno uomini (è vero che ormai vediamo di tutto ma di donne chiamate "papà" non ne ho ancora mai sentito parlare). Adesso, quante possono essere le persone sterili al mondo? Non ne ho idea... ma voglio proprio stra-esagerare, e voglio insinuare che un uomo su dieci non può procreare. A questo 10% della popolazione di sesso maschile aggiungerei magari il dato degli omosessuali. Ho tanti cari amici omosessuali e non vorrei rischiare di offenderli diminuendo di molto la loro diffusione nel mondo. Quindi voglio far conto che 2 uomini su 10 a letto con una donna non ci andrebbero, e affermare che nel mio personalissimo e inverosimilissimo censimento, il 20% della popolazione maschile al mondo sia omosessuale. Ci sono indubbiamente poi uomini con congeniti ed inguaribili problemi di erezione, uomini che rifiutano il genere femminile, preti, uomini talmente brutti o sfigati da non riuscire a trovarsi una ragazza, e ancora una volta, per non rischiare di rendere poco credibile la conclusone del mio discorso, esagererò e porterò tutta questa categoria addirittura al 20% del genere maschile. Non sono mai stato un fenomeno nelle materie scientifiche e non ho mai avuto una mente o un'intelligenza matematica, ma questo so farlo anch'io: 10+20+20 = 50. Il 50% della popolazione maschile, vuoi per indole, per scelta più o meno plausibile, o per guai fisici, non vorrà o non potrà mai riprodursi, non potrà mai, appunto, "generare" dei figli. Ora, e giuro che la finisco di dare i numeri, se a due miliardi di uomini, ne togliamo uno, ne resta un altro miliardo, ed anche a questo persino io ci arrivo. Bisogna dunque ammettere che un miliardo di persone, UN MILIARDO DI PERSONE, ogni 19 marzo possono, potrebbero, hanno potuto, potranno un giorno, essere elogiati, celebrati, festeggiati, per un genetico, fisico, naturale, anatomico, erediratio, diritto di nascita. Per questo diritto di nascita 1 miliardo di uomini potranno essere fatti portatori della virtù del mitologico Giuseppe. E' dunque padre anche chi trascura, i propri figli; chi abbandona, i propri figli; chi abusa sessualmente, dei propri figli. E' padre, almeno stando al dizionario della lingua italiana, anche l'assassino, dei propri figli. Non ho letto invece, in quella definizione, di chi alleva, i propri figli. Non ho letto in quella definizione di chi educa, avvia, difende, protegge, i propri figli. Ho letto di chi li genera, ho letto di spermatozoi, ho letto di mascolinità e fertilità. Non ho letto di amore, in quella definizione. Sui documenti per i minori, ancora oggi, in relazione alla firma esiste un distinguo tra il genitore e chi ne fa le veci. Signori, non esiste chi ne fa le veci, esiste soltanto il genitore, e tutt'al più può esistree un distinguo tra genitore, e "generatore", in certi casi. Il genitore è un concetto più profondo, più universale, più che neanche si può fare l'elenco di cosa sia di più, ed è un concetto che macchia molto meno, dello sperma. Il 19 marzo la chiesa ricorda San Giuseppe, e alla sua figura è messa in correlazione ovviamente quella del padre, l'esempio più rappresentativo, della figura di un padre. E pensate signori miei, se si potesse essere anche in un mondo così superficiale un po più cerebrali e un po meno celebrali. Se prima di festeggiare ci si fermasse a studiare ogni volta le cose dizionario alla mano, se ci si soffermasse su concetti magari meno evidenti, ma specificamente più pesanti. Meditate che se avessimo questa attenzione ogni giorno, signori miei, persino un adolescente in erba vi potrebbe far notare che San Giuseppe, a Maria, prima di divenire padre del suo frutto, non l'avesse mai penetrata neanche con un durex.

 

"Oggi padri di famiglia, e ieri neanche figli." (ENSI - non puoi tirarmi giù)

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